In un'epoca di crescente scarsità delle riserve naturali del pianeta, usare residui organici allevia la pressione sulle risorse forestali.
CARTA ECOLOGICA CRUSH
Crush è nuova gamma di carta ecologica realizzata con sottoprodotti di lavorazioni agro-industriali che sostituiscono fino al 15% della cellulosa proveniente da albero. I residui di mais, kiwi e uva sono alcune delle materie prime naturali che vengono utilizzate per la produzione di queste esclusive carte dall’aspetto tattile inusuale, Stampalanatura le ha scelte per offrire una linea di carte sostenibili.
Il risultato è un’entusiasmante gamma di carte creative che aiutano a dare nuova vita a sottoprodotti comunemente utilizzati come integratori in zootecnia, combustibili per la produzione di energia o eliminati come rifiuti.
Gli scarti agro-industriali vengono purificati, micronizzati e miscelati con cellulosa vergine e fibre riciclate post consumo certificate FSC, utilizzando elettricità idroelettrica autoprodotta, senza OGM e contiene 40% di riciclato post consumo, incorpora dieci residui organici che ispirano la naturale gamma di colori.
Stampalanatura ha scelto la Linea Crush Uva: i residui di uva sono le materie prime naturali che, salvate dalla discarica, vengono utilizzati per la produzione di queste esclusiva carta dal colore vinaccia tenue e dall'aspetto tattile liscio e inusuale e la Linea Crush Kiwi nata dall'upcycling degli scarti di lavorazione del kiwi, dal tipico colorito verdastro.
In un'epoca di crescente scarsità delle riserve naturali del pianeta, usare residui organici allevia la pressione sulle risorse forestali.


CARTA AMALFI
Il procedimento di preparazione, pressatura ed essiccazione della pasta per la realizzazione di questi pregiati fogli è rimasto sostanzialmente inalterato fino ad oggi, donandoci un prodotto versatile, una carta molto morbida e delicata, dall'aspetto tattile poroso e irregolare.
La lavorazione della carta fu appresa dagli Arabi intorno al XII secolo, gli Amalfitani avevano in quegli anni continui contatti commerciali con tutti i popoli del Mediterraneo, e questo nuovo supporto per la scrittura, assai più pratico della pergamena, risultò di grande utilità nelle trascrizioni delle numerosissime transazioni che i mercanti di Amalfi effettuavano a casa propria come in tutti i porti che frequentavano.
La lavorazione (detta anche, all'epoca, bambagina) consisteva nel raccogliere stracci e tessuti preferibilmente di cotone, che venivano poi battuti da magli di legno per spezzarne le fibre: la matassa così ottenuta veniva posta a macerare in tini maiolicati in abbondante acqua.
Trascorso un certo periodo, gli stracci si disfacevano, amalgamandosi col liquido nel quale erano stati lasciati in infusione, nella sostanza semiliquida così ottenuta veniva immerso un telaio in ferro, la cui rete a maglie strettissime tratteneva la parte più solida lasciando colare l'acqua in eccesso. Col passar dei secoli, naturalmente, gli strumenti usati venivano continuamente migliorati, introducendo ad esempio utensili in metallo piuttosto che in legno, oppure rudimentali meccanismi che alleggerivano il lavoro degli operai: ma il procedimento è rimasto sostanzialmente inalterato fino ai giorni nostri donandoci un prodotto prezioso e versatile quale è la Carta a Mano di Amalfi.
Le materie prime utilizzate sono TCF di cotone o cellulosa con Ph neutro che non viene elaborato né con sostanze chimiche né con sbiancanti ed è certificato FSC, marchio che consente ai consumatori di identificare, acquistare e utilizzare prodotti forestali provenienti da foreste ben gestite, con la sicurezza che non stai contribuendo alla distruzione delle foreste del mondo.

